Con la pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 182 del 25 settembre 2025 e della relativa Circolare n. 205851 del 25 settembre 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), di concerto con l’INPS, ha fissato termini e modalità per le cessazioni dal servizio del personale scolastico a partire dal 1° settembre 2026.

I documenti chiariscono sia le scadenze entro cui il personale della scuola potrà presentare le domande di cessazione o revoca, sia i requisiti anagrafici e contributivi aggiornati per l’accesso alle diverse tipologie di pensione.

Scadenze per la presentazione delle domande

  • Personale docente, educativo e ATA:
    il termine ultimo è fissato al 21 ottobre 2025 per presentare, tramite la piattaforma POLIS – Istanze online:

    • domande di cessazione per dimissioni volontarie;

    • istanze di permanenza in servizio per raggiungere il minimo contributivo;

    • richieste di pensione anticipata o trasformazione del rapporto a tempo parziale con pensione contestuale.
      Entro la stessa data è possibile anche revocare una domanda già inoltrata.

  • Dirigenti scolastici:
    il termine è fissato al 28 febbraio 2026, come previsto dal CCNL Area V, art. 12. Le domande potranno essere presentate dal 26 settembre 2025.

  • Trattenimento in servizio per progetti internazionali:
    resta possibile, per un massimo di tre anni, su autorizzazione motivata del dirigente scolastico o dell’USR.

  • APE sociale e lavoratori precocile domande possono essere inoltrate fino al 31 agosto 2026, una volta ottenuto il riconoscimento INPS.

Modalità di presentazione

  • Personale di ruolo (docenti, educativi, ATA, dirigenti): esclusivamente tramite POLIS – Istanze online.

  • Personale in servizio all’estero e province autonome (Trento, Bolzano, Valle d’Aosta): domanda in formato digitale o analogico direttamente all’USR o alla scuola di titolarità.

  • Domande di pensione: da inviare all’INPS esclusivamente per via telematica (SPID, CIE, CNS), tramite Contact Center o Patronati.

Requisiti pensionistici per il 2026

La tabella allegata alla circolare riassume i requisiti anagrafici e contributivi. Ecco i principali:

  • Pensione di vecchiaia

    • 67 anni entro il 31 agosto 2026 (d’ufficio) o entro il 31 dicembre 2026 (a domanda);

    • almeno 20 anni di contributi.

    • Per attività gravose (es. docenti scuola primaria e dell’infanzia): 66 anni e 7 mesi e 30 anni di contributi

  • Pensione anticipata

    • Donne: 41 anni e 10 mesi di contributi;

    • Uomini: 42 anni e 10 mesi.

  • Quote e pensione flessibile

    • Quota 100: 62 anni + 38 anni contributi (entro 2021);

    • Quota 102: 64 anni + 38 anni contributi (entro 2022);

    • Quota 103: 62 anni + 41 anni contributi (entro 2023);

    • Pensione anticipata flessibile 2024-2025: 62 anni + 41 anni contributi, con calcolo contributivo.

  • Opzione donna

    • Requisiti variabili a seconda dell’anno (2021-2024), con almeno 35 anni di contributi e 58-61 anni di età, riducibili per figli.

    • Necessarie condizioni particolari (assistenza a familiari disabili, invalidità ≥74%).

Adempimenti tecnici e amministrativi

Le scuole e gli Ambiti territoriali dovranno aggiornare le posizioni assicurative entro il 9 gennaio 2026, utilizzando Nuova Passweb, con particolare attenzione ai periodi pre-1988.

L’INPS completerà l’accertamento dei requisiti entro il 21 aprile 2026, termine entro il quale i dipendenti riceveranno la comunicazione sull’esito.

Le cessazioni saranno convalidate al SIDI solo dopo la certificazione INPS.

Anticipo TFS/TFR

Resta confermata la possibilità di richiedere l’anticipo del TFS/TFR fino a 45.000 euro presso banche e intermediari aderenti all’Accordo Quadro, rinnovato fino al 2026. Gli uffici scolastici sono tenuti a trasmettere tempestivamente i dati giuridico-economici all’INPS per consentire la quantificazione delle somme.

Il decreto e la circolare rappresentano un passaggio cruciale per migliaia di lavoratori della scuola che, tra settembre e ottobre 2025, dovranno decidere il proprio futuro pensionistico. Le novità confermano l’ampia gamma di canali di uscita dal lavoro, ma impongono anche scadenze rigide e procedure esclusivamente telematiche.

La pianificazione anticipata e la verifica della propria posizione assicurativa saranno essenziali per non incorrere in ritardi o esclusioni.