Arrivano la circolare sulle iscrizioni e la lettera del Ministro: tecnici, professionali e percorso 4+2, ecco cosa cambia

Il conto alla rovescia è iniziato: a breve le famiglie sapranno quando potranno presentare la domanda di iscrizione alla scuola superiore. Le indiscrezioni parlano del 12 gennaio come data di avvio, subito dopo le vacanze. Nel frattempo, in molte scuole sono cominciati gli open day e i colloqui orientativi, cioè quei momenti in cui genitori e studenti cercano di capire quale percorso scegliere.

In una lettera indirizzata a tutti gli istituti, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha invitato le famiglie a guardare con attenzione a tutto il ventaglio dell’offerta, non solo ai licei. L’indicazione è chiara: considerare anche gli istituti tecnici e professionali come opzioni primarie, soprattutto in vista della futura collocazione nel mercato del lavoro o dell’eventuale proseguimento verso gli ITS Academy.

Gli open day, i colloqui con i docenti e il consiglio orientativo diventano strumenti preziosi per individuare non solo quello che piace ai ragazzi, ma anche ciò che potrebbe trasformarsi in opportunità concreta una volta usciti dalla scuola.

I dati di raccontano molto più di mille slogan. Nei prossimi cinque anni, le imprese italiane cercheranno tra 1,6 e 1,8 milioni di diplomati, cioè circa 310-360 mila lavoratori all’anno. Ma le proiezioni mostrano un paradosso: i diplomati non basteranno.

Ogni anno il sistema scolastico produce meno diplomati di quanti ne servirebbero: il “buco” varia fra 8 mila e 33 mila profili mancanti. Ma non è solo una questione di quantità. Il vero problema è la specializzazione.

La novità di quest’anno è l’opzione “4+2”:

  • quattro anni per arrivare al diploma,

  • due anni per completare la formazione.

Dopo i primi quattro anni, la scelta è tripla: entrare subito nel lavoro, proseguire negli ITS Academy o iscriversi all’università. Una forma di “corridoio tecnico accelerato”, pensata proprio per colmare la distanza tra i ritmi del sistema scuola e quelli delle imprese.

Nel periodo 2025-2029, il mercato richiederà solo 25-30 mila diplomati liceali all’anno, contro una produzione media di circa 270 mila licenziati dai licei. È un dato che fa riflettere: i licei restano fra le scuole più richieste dalle famiglie, ma l’ingresso diretto nel mondo del lavoro, per i loro diplomati, è molto meno probabile.

Il destino “naturale” dei profili liceali resta la formazione terziaria: università o ITS. In quest’ultimo caso, però, la percentuale di occupazione è sorprendente: l’84% dei diplomati ITS trova lavoro entro un anno.

Un'altra delle novità più concrete per le famiglie riguarda la legge approvata alla Camera sulle Semplificazioni economiche: meno carte, più piattaforme

Con la nuova legge AC 2655 non sarà più necessario produrre certificazioni cartacee per passare dalle elementari alle medie e dalle medie alle superiori.

Sarà la scuola di destinazione a recuperare in autonomia tutta la documentazione necessaria. Un cambio di logica non banale: meno adempimenti per le famiglie, più responsabilità digitale per le istituzioni.

La riforma introduce, a partire dall’articolo 51, una serie di modifiche operative:

  • iscrizioni digitali attraverso una piattaforma unica per scuola e famiglia;

  • recupero automatico dell’attestazione di ammissione con voto finale per il passaggio al grado successivo;

  • accesso ai registri elettronici tramite SPID o carta d’identità elettronica (CIE).

L’idea è evitare che gli studenti del primo ciclo (elementari e medie) si ritrovino a dipendere da notifiche e piattaforme per gestire compiti e comunicazioni: il diario cartaceo resta uno strumento educativo e non un obbligo digitale.

Il testo semplifica anche le procedure di verifica dell’iscrizione e della frequenza grazie alla piena operatività dell’ANIST (Anagrafe nazionale dell’istruzione), che sostituirà il mosaico di registri e controlli utilizzato finora.