Con la Nota prot. n. 23101 del 2 dicembre 2025, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte interviene in modo diretto su un tema spesso “dato per scontato” nella vita delle scuole: la qualità del Collegio dei Docenti come strumento di inclusione, governance e prevenzione del conflitto. Non è una circolare burocratica, ma un documento programmatico e culturale, pensato per fornire alle Dirigenti e ai Dirigenti scolastici strategie operative per guidare riunioni collegiali realmente partecipate
Con “La Leadership per l’Inclusione. La gestione efficace e partecipata del Collegio dei Docenti" si richiama infatti l’attenzione sull’importanza di riunioni collegiali strutturate, partecipative e capaci di prevenire conflitti.La Nota dell’USR Piemonte parte da un presupposto opposto e complementare: il Collegio dei Docenti è il luogo in cui si costruisce la qualità dell’offerta formativa e si previene il conflitto.
Si legge espressamente che:
“La conduzione efficace del Collegio dei Docenti rappresenta il fondamento per creare e sostenere un ambiente scolastico realmente inclusivo.”
La Nota insiste su:
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leadership partecipata;
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comunicazione assertiva;
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gestione del dissenso;
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valorizzazione dei docenti “silenziosi” e delle opinioni minoritarie;
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processi decisionali trasparenti e motivati.
Il Collegio - dice la Nota - deve generare tre risultati concreti:
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Pianificazione didattica efficace (PTOF, metodologie inclusive, personalizzazione)
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Costruzione e attuazione di strumenti per l’inclusione (PAI, PEI, prevenzione del disagio)
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Benessere scolastico basato sulla valorizzazione delle differenze e sulla formazione dei docenti
Elemento chiave: i collaboratori di presidenza non sono “portavoce del DS”, ma co-progettisti della comunicazione collegiale.
La Nota invita esplicitamente a interventi brevi, focalizzati e programmati degli staff, perché diano ritmo e chiarezza alle riunioni.
Tre idee finali emergono nettissime:
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La collegialità è una competenza, non un adempimento.
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Il dialogo produce inclusione solo se è strutturato.
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Il Dirigente è un arbitro di relazioni, non solo un garante di norme.
È una Nota che, se letta con attenzione, può diventare:
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vademecum per i DS neo-nomina,
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materiale formativo per lo staff di presidenza,
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modello per costruire Colleggi più calmi, efficienti e produttivi.
E soprattutto: non chiede più riunioni, ma riunioni migliori.
È infine interessante che proprio la sezione sulla gestione del conflitto richiami giurisprudenza della Cassazione (n. 2124/2018) sulla responsabilità del dirigente nei processi comunicativi interni, evidenziando il dovere di comporre e non amplificare le tensioni tra docenti. È qui che la Nota fa vera formazione dirigenziale: non dice “tollerate tutti”, ma “ricalibrate il fuoco della comunicazione”.








