Il Tar Veneto accoglie il ricorso della famiglia e ammette alla classe terza un bambino di dodici anni con un quoziente intellettivo pari a 130 che è stato bocciato in seconda media con la motivazione di "basso rendimento".
Sono state violate la direttiva Miur 27/12/12 (STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA) e la nota del Ministero del 2019 (Nota Ministeriale n. 562 – Alunni con bisogni educativi speciali. Chiarimenti per alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo): "In base alle segnalazioni ricevute dalle scuole e alle comunicazioni scientifiche dei settori accademici di riferimento, emerge come fra la popolazione scolastica siano presenti bambini ad alto potenziale intellettivo, definiti Gifted children in ambito internazionale. A seguito dell' emanazione della Direttiva 27.12.2012, molte istituzioni scolastiche hanno considerato tali alunni e studenti nell' ambito dei Bisogni Educativi Speciali. Tale prassi, assolutamente corretta, attua la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa. Anche in questo caso la strategia da assumere è rimessa alla decisione dei Consigli di Classe o Team Docenti della primaria che, in presenza di eventuali situazioni di criticità con conseguenti manifestazioni di disagio, possono adottare metodologie didattiche specifiche in un'ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l'eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP."
La scuola in questione infatti non solo non aveva adottato il PDP (Piano di studi personalizzato) ma il Consiglio di classe non aveva mai nemmeno discusso l’opportunità di farlo né mai motivato tale decisione. Lo strumento del PDP consente un confronto tra il consiglio di classe, la famiglia e gli esperti che supportano gli alunni al di fuori dell’aula e permette di avere una pianificazione che offra indicazioni e spunti a tutte le figure educative coinvolte nel percorso formativo del ragazzo.
Gli alunni con quoziente intellettivo superiore alla media (ad oggi stanziata sui 100), ovvero gli alunni gifted (plusdotati), sono tra il 6 e l'8% in Italia. Sono coloro che dimostrano capacità di apprendimento e curiosità intellettuale molto sviluppate rispetto alla loro età e al loro livello di scolarità. Per loro occorre che la scuola adotti stili di apprendimento individuali, specifici. La vicenda ricorda che oggi più che mai è necessaria una legge che tuteli gli allievi plusdotati, data per altro la grande percentuale presente nella popolazione scolastica e nelle scuola di oggi, una percentuale significativa che richiede un approccio significativo: ambiente inclusivo, strumenti inclusivi, stili di apprendimento individuali, piani di studio personalizzati, tutto ciò che permetta di esprimere al meglio del proprio potenziale.
Ma soprattutto, le attività previste per gli alunni plusdotati sono necessariamente diverse rispetto a quelle che vengono stabilite per altre tipologie di alunni con BES. Spesso infatti i piani didattici contemplano misure dispensative – come la semplificazione dei compiti da svolgere – e misure compensative, in base alle quali viene consentito l’uso di tempo aggiuntivo e concesso l’utilizzo di strumenti che possano supportare nel compito.Nel caso dei gifted invece può essere utile differenziare la didattica per renderla più stimolante e interattiva al fine di favorire il coinvolgimento dei ragazzi nel proprio processo di apprendimento.