La sentenza n. 46 2025 del Tribunale di Ivrea, Sezione Lavoro, riconosce l'abusiva reiterazione dei contratti a termine nei confronti di un docente di religione cattolica, in contrasto con la normativa europea e nazionale. Il ricorrente lamentava la mancata indizione di concorsi triennali per la stabilizzazione a tempo indeterminato, previsti dalla legge ma disattesi dal 2004.

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Il Tribunale, richiamando la giurisprudenza della Corte di Giustizia UE e della Corte di Cassazione, ha ritenuto che il protrarsi dei contratti annuali per oltre tre anni senza procedure concorsuali costituisca un abuso, dando diritto al risarcimento del danno. Il resistente non ha fornito prova dell’indizione di nuovi concorsi, aggravando la condizione di precarietà del docente.

In applicazione della normativa vigente (D.L. 131/2024), il Tribunale ha riconosciuto al ricorrente un’indennità compresa tra un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità della retribuzione, valutata in base alla gravità della violazione e alla durata del rapporto.