La Legge di Bilancio 2026, delineata nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), introduce un nuovo quadro di priorità per il sistema scolastico italiano, con un’attenzione marcata alla razionalizzazione della spesa, alla revisione delle agevolazioni culturali e al potenziamento degli investimenti derivanti dal PNRR.

Tra le novità più rilevanti in ambito educativo spicca la Carta Valore, destinata a sostituire le precedenti Carta Cultura Giovani e Carta del Merito. Il nuovo strumento, previsto per l’entrata in vigore a partire dal 2027, premierà gli studenti che conseguono il diploma entro il diciannovesimo anno di età.
L’obiettivo dichiarato è duplice: favorire la continuità dei percorsi di studio regolari e sostenere l’accesso alla cultura e alla formazione post-scolastica.
Resteranno esclusi i giovani che hanno interrotto il percorso o accumulato bocciature, mentre i benefici economici (il cui importo sarà definito con decreto ministeriale) potranno essere utilizzati per acquisti culturali: libri, teatro, cinema, musei, corsi di lingua, musica e formazione digitale.

Il DPB 2026 conferma che la rimodulazione del PNRR genererà un effetto migliorativo di circa 5 miliardi di euro nel 2026, da reinvestire in parte nei settori strategici, tra cui istruzione, ricerca e innovazione digitale.
L’obiettivo, coerente con le raccomandazioni europee, è quello di preservare la spesa per investimenti pubblici (che rimane al 3,8% del PIL) e di garantire la prosecuzione dei programmi di edilizia scolastica, digitalizzazione e aggiornamento delle competenze.

L’obiettivo, coerente con le raccomandazioni europee, è quello di preservare la spesa per investimenti pubblici (che rimane al 3,8% del PIL) e di garantire la prosecuzione dei programmi di edilizia scolastica, digitalizzazione e aggiornamento delle competenze.

La manovra conferma la volontà del Governo di proseguire nel rafforzamento del potere d’acquisto del personale pubblico, prevedendo un trattamento fiscale agevolato anche sul trattamento accessorio dei dipendenti pubblici, inclusi i docenti.
Sul fronte della formazione, la Carta del Docente resta attiva, ma viene affiancata da strumenti di tracciabilità e razionalizzazione delle spese per evitare duplicazioni con la nuova Carta Valore.

Un capitolo rilevante per le istituzioni scolastiche riguarda il fondo sanitario nazionale, che cresce di oltre 2,4 miliardi per il 2026, con risorse destinate anche al benessere psicologico dei minori e al sostegno dei servizi di integrazione scolastica.
Ciò si collega alla riforma del ruolo del caregiver familiare e agli interventi per le lavoratrici madri con due o più figli, misure che potranno riflettersi indirettamente sulla gestione del personale scolastico e sugli istituti a forte presenza femminile. 

Il Governo conferma un rafforzamento delle misure a favore delle famiglie numerose e un intervento sull’ISEE, con maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei con più figli e innalzamento della soglia di esclusione della prima casa.
Questi adeguamenti dovrebbero agevolare l’accesso a borse di studio, mense, trasporti e contributi scolastici agevolati, con ricadute dirette sulle scuole e sugli enti locali.

La linea del Governo, in coerenza con il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, mira a mantenere la spesa pubblica netta in crescita controllata (1,6% nel 2026), salvaguardando tuttavia gli investimenti nei settori ad alto impatto sociale come istruzione e sanità.
In questo contesto, la scuola si conferma asse strategico della politica di bilancio, anche come strumento di coesione e di stabilità economica.

Tra continuità e innovazione, la Legge di Bilancio 2026 segna un passaggio cruciale: la Carta Valore sostituirà le precedenti misure giovanili, mentre il PNRR resta il motore degli investimenti per un sistema educativo più equo, digitale e integrato.
La sfida sarà tradurre queste intenzioni in norme operative efficaci, evitando che la razionalizzazione della spesa si traduca in un arretramento della qualità educativa o nella riduzione dei diritti formativi.