Una sentenza del Tribunale di Piacenza (sentenza n. 431/2025, depositata il 9 ottobre 2025) ha stabilito un principio importante in materia di responsabilità civile genitoriale, condannando i genitori di un adolescente al risarcimento di circa 12.000 euro per un’aggressione commessa dal figlio minorenne ai danni di un coetaneo durante una partita informale di calcio al parco comunale.

I fatti

Nel febbraio 2021, a San Giorgio Piacentino, un ragazzo di 15 anni ha colpito un coetaneo con un calcio, poi lo ha afferrato e scaraventato a terra. La vittima, 14 anni, ha riportato la frattura della diafisi distale dell’avambraccio sinistro, con un periodo di inabilità temporanea totale del 75 % per 30 giorni, e successivi giorni di inabilità al 50% e al 25%. Una perizia medico-legale ha accertato anche un’invalidità permanente del 3%. Testimoni oculari hanno ricostruito che si è trattato di un’aggressione volontaria, e non di un normale contrasto di gioco.

La difesa e la decisione del giudice

I genitori del ragazzo aggressore hanno sostenuto in primo luogo che l’evento fosse avvenuto durante una partita di calcio in un parco, invocando la cosiddetta “esimente sportiva” — cioè che l’infortunio fosse derivato da un’azione accidentale nell’ambito del gioco. Hanno anche affermato che non erano presenti al momento dell’accaduto e che, quindi, non potevano prevenire l’atto del figlio. 

Tuttavia, il Tribunale ha rigettato queste difese: ha rilevato che l’azione violenta del ragazzo usciva dal contesto ludico-sportivo e non presentava il carattere accidentale tipico delle azioni di gioco. In particolare, la sentenza specifica che l’“esimente sportiva” si applica solo quando le azioni sono contigue alle finalità e alle regole del gioco, mentre nel caso oggetto del giudizio la condotta era di natura dolosa. Inoltre, in assenza dei genitori, la prova della vigilanza e dell’educazione impartita — secondo l’art. 2048 del Codice civile — non è stata fornita dai genitori, che non hanno dimostrato di aver impartito un’educazione adeguata o di aver esercitato vigilanza appropriata.

Quantificazione del danno

La sentenza ha tenuto conto del danno biologico permanente (3 %) e dei danni temporanei, delle spese mediche documentate e degli interessi dalla data della sentenza al saldo effettivo. Il calcolo dettagliato riporta un importo iniziale di circa 6.431,21 euro (danno biologico + spese mediche) ai quali si aggiungono interessi e spese processuali. 

Implicazioni per la scuola e la responsabilità educativa

La sentenza rappresenta un forte richiamo al principio secondo cui l’educazione e la vigilanza dei minori non possono essere delegati integralmente alla scuola o ad altri contesti, ma restano comunque responsabilità dei genitori. Nel contesto scolastico, ciò significa che atti di violenza o aggressione tra studenti possono avere riflessi anche nelle responsabilità genitoriali e che la scuola può essere chiamata a collaborare con i genitori nella prevenzione e gestione di comportamenti aggressivi.

Per i dirigenti scolastici e i docenti, la decisione sottolinea l’importanza di:

  • attivare protocolli interni di prevenzione e gestione dei conflitti e delle aggressioni;

  • documentare gli eventi aggressivi, con testimonianze, verbalizzazioni e rapporti disciplinari;

  • promuovere la collaborazione con le famiglie, informandole tempestivamente e coinvolgendole nella responsabilità educativa;

  • sensibilizzare gli studenti al rispetto delle regole, alla gestione non violenta dei conflitti e alla cultura del rispetto reciproco.

La sentenza n. 431/2025 del Tribunale di Piacenza ribadisce con chiarezza che l’azione volontaria e aggressiva di un minore può dar luogo non solo a responsabilità penale o disciplinare, ma anche a responsabilità civile dei genitori nei confronti della vittima. Per la comunità scolastica, essa rappresenta un invito forte a orientarsi verso una cultura educativa proattiva e partecipata, che richiede il coinvolgimento di scuole, famiglie e istituzioni nella promozione del rispetto, della legalità e della convivenza democratica.