Il sistema del reclutamento scolastico vive una nuova fase di transizione normativa. Con l’emendamento approvato al Decreto Scuola 2025 (D.L. 127/2025, attualmente all’esame parlamentare), sono state introdotte importanti proroghe e nuove regole che incidono sia sulle immissioni in ruolo dei docenti di sostegno, sia sulla gestione delle supplenze brevi nelle scuole secondarie.

 

Viene prorogata fino al 31 dicembre 2026 la procedura straordinaria che consente di assumere docenti di sostegno attingendo dalla prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e, in subordine, tramite la cosiddetta “mini call veloce”, finalizzata a coprire i posti vacanti residui.

La norma modifica l’art. 18-bis, comma 5, del D.Lgs. 59/2017, estendendo di un anno il regime transitorio. In concreto, anche per l’anno scolastico 2026/2027 le scuole potranno disporre di questo canale semplificato di immissione in ruolo, che negli ultimi anni ha consentito di ridurre parzialmente il numero di cattedre scoperte sul sostegno.
La proroga riguarda anche i percorsi di specializzazione organizzati da INDIRE, che resteranno attivi fino al 31 dicembre 2026, ampliando i tempi utili per conseguire il titolo di specializzazione.

Si tratta di una misura necessaria, tenuto conto che il numero dei docenti specializzati resta ancora insufficiente rispetto al fabbisogno reale: ogni anno migliaia di alunni con disabilità iniziano la scuola senza il proprio insegnante di sostegno. La proroga intende quindi garantire continuità didattica e dare alle scuole un margine di flessibilità nella copertura dei posti.

 

Accanto alle misure per il sostegno, il decreto introduce una nuova disciplina per le supplenze temporanee.
Le assenze di breve durata – fino a dieci giorni – dovranno essere coperte prioritariamente da docenti interni alla scuola, senza ricorrere a supplenti esterni. Le risorse economiche così risparmiate saranno vincolate al miglioramento dell’offerta formativa, potendo essere destinate a progetti didattici, attività laboratoriali o iniziative di potenziamento.

La disposizione, pensata per contenere la spesa pubblica e ridurre la frammentazione contrattuale, non si applica alla scuola dell’infanzia, alla primaria e al sostegno, dove la presenza continuativa del docente di riferimento è condizione essenziale per la sicurezza, la cura educativa e l’efficacia dell’intervento formativo.

Nella scuola secondaria, invece, il principio è quello della responsabilizzazione interna: i colleghi della stessa area disciplinare potranno temporaneamente assumere le classi scoperte, con un riconoscimento economico accessorio a carico del fondo d’istituto.
Si tratta di una scelta che intende favorire un uso più razionale delle risorse e una maggiore flessibilità organizzativa, ma che richiederà un’attenta regolazione interna da parte dei dirigenti scolastici per evitare sovraccarichi di lavoro e garantire la qualità dell’insegnamento.

Le due misure – proroga per il sostegno e riorganizzazione delle supplenze brevi – rivelano una comune finalità: razionalizzare la gestione del personale scolastico mantenendo, almeno nelle intenzioni, standard qualitativi accettabili.
Tuttavia, non mancano i profili critici.
Da un lato, la proroga delle assunzioni straordinarie da GPS conferma che il sistema di reclutamento sul sostegno resta ancora incompiuto e dipendente da soluzioni emergenziali. Dall’altro, l’affidamento delle supplenze brevi a docenti interni rischia di compromettere la programmazione ordinaria delle lezioni e di aumentare il carico di lavoro dei docenti di ruolo.

Il punto di equilibrio, ancora una volta, spetterà alla leadership dirigenziale: sarà il dirigente scolastico, in sinergia con il DSGA e il collegio dei docenti, a definire criteri equi per la gestione delle ore aggiuntive e per l’impiego delle economie derivanti dai risparmi, vincolandole a reali interventi di miglioramento dell’offerta formativa.

 

In prospettiva, la proroga al 2026 rappresenta una finestra temporale utile per completare il processo di riforma del reclutamento, in attesa dei nuovi elenchi regionali di idonei previsti dal D.Lgs. 297/1994 e dei futuri concorsi ordinari.
Nel frattempo, l’introduzione di regole più flessibili per le supplenze brevi potrebbe prefigurare un modello di autonomia organizzativa più spinta, dove la scuola gestisce in proprio le proprie risorse umane e finanziarie con maggiore responsabilità e trasparenza.