L’avvio delle procedure di nomina per l’anno scolastico 2025 ha evidenziato alcune criticità legate al funzionamento del sistema informatico utilizzato per l’assegnazione degli incarichi. Numerosi docenti hanno infatti segnalato che le preferenze espresse nella domanda non vengono riconsiderate in caso di disponibilità sopraggiunte, con conseguenti disparità e situazioni di incertezza. Il meccanismo di attribuzione degli incarichi prevede che, in fase di domanda, ciascun aspirante possa indicare un numero significativo di preferenze relative a sedi, classi di concorso e tipologie di posto. Tuttavia, una volta effettuata l’assegnazione automatizzata, il sistema non torna a verificare le scelte già espresse se, successivamente, emergono nuove disponibilità. Ciò comporta che posti non presenti nei primi bollettini restino inizialmente scoperti, per poi essere assegnati con successive tornate, senza che siano presi in considerazione i docenti che avrebbero già manifestato interesse per quelle sedi.

Un ulteriore elemento di complessità deriva dalle rettifiche frequenti, dovute a errori nei dati di partenza o alla presenza di disponibilità non correttamente comunicate. In tali casi, gli Uffici scolastici sono chiamati a intervenire in autotutela per revocare e riassegnare gli incarichi, con inevitabili ripercussioni sull’avvio regolare delle attività didattiche.

La rigidità del sistema informatico, unita alla mancata riconsiderazione delle preferenze già espresse, genera un numero consistente di posti non coperti nella prima fase. Per garantire la continuità del servizio, le istituzioni scolastiche sono quindi costrette a ricorrere a interpelli o ad altre procedure straordinarie di reclutamento, rivolgendosi direttamente ai docenti disponibili.

Il quadro che emerge evidenzia la necessità di un intervento normativo e tecnico che consenta di conciliare l’efficienza del sistema automatizzato con il rispetto delle preferenze espresse dagli aspiranti. Un algoritmo che non riconsidera le opzioni già dichiarate rischia infatti di ridurre la trasparenza del processo, generando malcontento e disallineamento rispetto agli obiettivi di equità e semplificazione che hanno ispirato la digitalizzazione delle procedure di nomina.

In prospettiva, sarà indispensabile introdurre meccanismi di aggiornamento dinamico che permettano di valorizzare pienamente le scelte degli aspiranti e di ridurre al minimo la necessità di correzioni manuali. Solo così sarà possibile assicurare un sistema di reclutamento più chiaro, equo ed efficace.