Il Decreto Legge n.36 del 30 aprile 2022, contenente “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” delinea un sistema di formazione dei docenti che viene legato ad incentivi economici. La relazione tecnica allegata fornisce ulteriori chiarimenti sulla quantità dei docenti coinvolti e sulle cifre stanziate per la premialità. Il Decreto prevede corsi triennali al termine dei quali si potranno ottenere degli incentivi stipendiali sulla base dei fondi stanziati dal Ministero. Ai corsi si potrà aderire in modo volontario e si dovranno svolgere 15 ore per la scuola dell’infanzia e primaria e 30 ore per la scuola secondaria di primo e secondo grado, oltre a ore da dedicare ad attività di progettazione, mentoring, tutoring e coaching a supporto degli studenti nel raggiungimento di obiettivi scolastici specifici e di sperimentazione di nuove modalità didattiche, con percorsi formativi dedicati allo sviluppo della professionalità del docente. Le attività di formazione dovranno essere svolte flessibilmente nell’ambito di ore aggiuntive. I corsi di formazione saranno indetti da enti di formazione su argomenti indicati dalla nascente “Scuola di alta formazione”. La partecipazione sarà su base volontaria e riguarderà tutti i docenti di ogni ordine e grado. Alla fine di tale percorso sono previsti premi in danaro per i docenti partecipanti.
Chi sarà premiato e a quanto ammonterà il premio
Secondo la relazione tecnica si stima che saranno circa 280 mila i docenti che faranno domanda per partecipare ai corsi di formazione per ottenere l’incentivazione. Per il Ministero saranno circa 34mila per la scuola dell’Infanzia, 93mila per la scuola primaria, 58mila per la secondaria di I grado e 94mila per la secondaria di II grado. Lo stanziamento previsto sarà ottenuto tagliando parte delle cattedre di potenziamento; si recupereranno pertanto (stima MI) 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031.
Quanto potranno guadagnare in più i docenti
Nell’allegato 3 del Decreto su indicato si legge che l’assegnazione del premio avverrà a seguito della valutazione del Comitato di valutazione delle scuole che determina i criteri, tra i quali l’innovatività delle metodologie e dei linguaggi didattici, la qualità e l’efficacia della progettazione didattica, la capacità di inclusione. Il Comitato di valutazione delle scuole assegnerà i premi ai docenti e potrà procedere ad colloquio con i candidati con conseguente valutazione. Non potranno essere utilizzati criteri di rotazione nell’assegnazione dei premi. Come già detto, l’incentivo sarà riconosciuto a non più del 40 per cento di coloro che ne abbiano fatto richiesta, in funzione di una graduatoria in base agli esiti della valutazione finale. Il riconoscimento retributivo, di carattere accessorio, sarà una tantum. In considerazione della stima ministeriale di circa 280mila partecipanti e che la premialità sarà assegnata soltanto ad un massimo del 40% di coloro che ne hanno fatto richiesta (quindi circa 112mila docenti premiati) e considerando l’ammontare massimo di 387 milioni di euro, il riconoscimento una tantum a docente potrebbe ammontare a una cifra superiore ai 3mila euro, lordo dipendente, dopo tre anni di corso.