I genitori dovranno rispondere economicamente per i danni causati dai figli minorenni tramite l’uso di smartphone, in particolare nei casi di cyberbullismo. Per combattere questi episodi, la normativa punta su strumenti di prevenzione e responsabilizzazione.

Un nuovo decreto legislativo, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 9 maggio 2025 su proposta del Ministro dell’Istruzione, stabilisce che i contratti per servizi digitali e di comunicazione dovranno includere un chiaro riferimento all’articolo 2048 del Codice Civile. Questa norma già esistente attribuisce ai genitori la responsabilità per gli atti illeciti commessi dai figli, a meno che non dimostrino di aver fatto tutto il possibile per evitarli.

Cosa cambia nei contratti

La legge delega n. 70/2024 introduce l’obbligo di riportare nei contratti stipulati con i fornitori di servizi digitali – come chiamate vocali, messaggi, e-mail, accesso a internet e social media – il richiamo alla responsabilità civile dei genitori. Oltre all’articolo 2048, dovranno essere riportate anche le avvertenze a tutela dei minori previste dal Regolamento europeo sui servizi digitali (UE 2022/2065).

La responsabilità genitoriale

L’articolo 2048 del Codice Civile prevede che i genitori siano tenuti a risarcire i danni causati dai figli minorenni, salvo che dimostrino di averli adeguatamente educati e sorvegliati. Se non riescono a fornire tale prova, la colpa per una carente educazione – detta culpa in educandoricade su di loro.

Anche se l’illecito avviene mentre i minori sono a scuola, secondo la giurisprudenza civile la responsabilità educativa rimane in capo ai genitori. La scuola, eventualmente, può condividere la responsabilità per una mancata vigilanza (culpa in vigilando), ma i giudici stabiliscono caso per caso le proporzioni tra le due responsabilità.

Perché serve l'esplicito richiamo nei contratti

Anche se la norma del Codice Civile è già in vigore, l’inserimento del riferimento specifico nei contratti ha due obiettivi principali: informare chiaramente i genitori delle loro responsabilità e impedire che possano giustificarsi dichiarando di non essere stati consapevoli dei propri obblighi.

Maggiori di 14 anni e consenso al trattamento dei dati

Una questione delicata riguarda i ragazzi sopra i 14 anni: secondo il Regolamento europeo sulla protezione dei dati (Gdpr) e il Codice della Privacy, questi possono dare il consenso autonomamente al trattamento dei propri dati personali. Tuttavia, ciò non implica una piena autonomia nei rapporti contrattuali e non esonera i genitori dalle responsabilità in caso di comportamenti dannosi.

Il decreto chiarisce infatti che, indipendentemente da chi sia l’intestatario del contratto o a chi appartenga il dispositivo, se un minore causa danni online, saranno i genitori a doverne rispondere, soprattutto se hanno mancato nell’educazione o nella vigilanza.

Rafforzamento del servizio 114 e dati statistici

Il decreto prevede anche un potenziamento del numero verde Emergenza Infanzia 114, pensato per sostenere le vittime di bullismo e cyberbullismo. Sarà attivato un servizio di messaggistica istantanea e sarà possibile geolocalizzare colui che chiama, solo su sua richiesta, nel rispetto della privacy.

Infine, l’Istat sarà incaricata di effettuare una rilevazione biennale sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, per raccogliere dati utili alla definizione di strategie di contrasto più efficaci.