Buongiorno, si chiede se il personale ATA, in particolare il DSGA di ruolo con 36 ore di servizio, può aprire una partita iva per l’esercizio dell’attività agricola in forma non professionale, per il corretto adempimento delle facoltà e degli oneri connessi alla proprietà di un fondo rustico ricevuto in eredità.

L'esercizio dell'attività agricola in forma non professionale prevede delle incompatibilità con il pubblico impiego?
Fino a quale reddito l'attività agricola può essere considerata in forma non professionale ed è esonerata dall'iscrizione alla camera di commercio?
Bisogna richiedere l'autorizzazione al Dirigente Scolastico per poter aprire la p. iva all'agenzia delle entrate?
Rimango in attesa di vs risposta.
 

Risposta

Al dipendente pubblico è inibito esercitare l’attività industriale, commerciale e professionale, in modo abituale e continuo, vale a dire ogni attività imprenditoriale o ad essa equiparata (ivi compresa l'attività d’imprenditore agricolo a titolo principale).

Si considera a titolo principale l'imprenditore che dedichi all'attività agricola almeno due terzi del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dall'attività medesima almeno due terzi del proprio reddito globale da lavoro risultante dalla propria posizione fiscale.

E' consentito l'esercizio dell'impresa agricola qualora ciò non avvenga a titolo principale o in qualità di coltivatore diretto.

L'agricoltore diretto è un imprenditore agricolo che si dedica direttamente e abitualmente alla coltivazione di terreni, all'allevamento di animali e alle attività connesse. L'imprenditore agricolo, invece, è un soggetto che esercita professionalmente una o più attività agricole

Pertanto, non si può essere titolari di licenza commerciale, avere la partita IVA o svolgere una qualunque attività commerciale.