Maggiore integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nei programmi scolastici, nei corsi universitari e valorizzazione della ricerca accademica su questa disciplina. Inoltre, viene prevista la possibilità per gli studenti delle scuole superiori con capacità cognitive elevate di partecipare ad attività di apprendimento a livello universitario. Queste sono alcune delle principali novità introdotte per il settore dell’istruzione dal disegno di legge sull’intelligenza artificiale, approvato in prima lettura dal Senato il 20 marzo 2025.
Si tratta di una legge quadro che include disposizioni specifiche per il mondo scolastico, oltre a norme di carattere generale applicabili trasversalmente, ad esempio per l’uso dell’IA nel contesto lavorativo e nelle pubbliche amministrazioni.
Le deleghe legislative per l’istruzione
Tra gli aspetti di rilievo per il sistema educativo, si evidenziano alcune deleghe legislative che il governo dovrà attuare entro un anno dall’entrata in vigore della legge.
Un punto centrale riguarda l’aggiornamento dei curricula scolastici. L’articolo 24, comma 2, lettera g) delega l’esecutivo a elaborare normative per rafforzare l’insegnamento delle competenze scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), oltre a quelle artistiche. L’obiettivo è incentivare studenti e studentesse a scegliere percorsi di formazione superiore in questi ambiti, anche attraverso specifiche attività di orientamento. Sebbene il testo non citi espressamente l’intelligenza artificiale, le discipline coinvolte sono strettamente legate a questa tecnologia.
Un ulteriore intervento (articolo 24, comma 2, lettera i)) riguarda il potenziamento della formazione universitaria e dei percorsi di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), nonché degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy). Saranno introdotte attività formative mirate alla comprensione tecnica e giuridica delle tecnologie, inclusi i sistemi di IA, e alla corretta interpretazione dei loro output, come previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni. La crescente diffusione dell’IA impone la necessità di formare esperti capaci di leggere e valutare le informazioni generate da questi sistemi. Le imprese e la pubblica amministrazione avranno bisogno di professionisti qualificati per supervisionare e controllare l’operato dell’intelligenza artificiale.
Inoltre, la lettera l) dello stesso articolo promuove la valorizzazione della ricerca e del trasferimento tecnologico nell’ambito dell’IA, coinvolgendo università, istituzioni AFAM, ITS Academy ed enti pubblici di ricerca. L’obiettivo è incentivare una collaborazione sempre più stretta tra il mondo accademico, il settore industriale e le autorità nazionali competenti in materia, come l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
Percorsi accademici anticipati per studenti plusdotati
L’articolo 22, comma 2, introduce una misura dedicata agli studenti delle scuole superiori con alto potenziale cognitivo (gifted children). Le istituzioni scolastiche potranno inserire nel piano didattico personalizzato (PDP) attività formative avanzate, consentendo a questi studenti di acquisire competenze aggiuntive attraverso esperienze presso università e istituzioni AFAM.
In sostanza, gli studenti particolarmente brillanti potranno accedere anticipatamente ai corsi universitari, anche in deroga alle regole ordinarie, evitando che il loro talento venga trascurato o rallentato da vincoli burocratici. Inoltre, i crediti formativi ottenuti durante queste esperienze saranno riconosciuti nei percorsi di istruzione superiore intrapresi dopo il diploma.
Sebbene la norma abbia un’applicazione generale, riveste un ruolo particolarmente significativo nell’ambito dell’intelligenza artificiale, favorendo la formazione precoce di futuri esperti in questo settore strategico.