Il riparto è riferito esclusivamente ai fondi dell’esercizio finanziario 2023 poiché le economie derivanti dall’esercizio 2022 saranno riassegnate successivamente. Il Ministero rammenta che la Contrattazione integrativa d’Istituto è uno strumento di programmazione strategica sia delle attività e dei progetti dell’Istituzione, sia dell’impiego e della valorizzazione del personale docente e tecnico-amministrativo.
È pertanto auspicabile che la contrattazione d’istituto relativa all’anno accademico 2023/2024 si concluda entro il 31 ottobre prossimo venturo. A tal fine, si sottolinea che è attualmente in vigore il Contratto Integrativo Nazionale 2021/2024 e che l’importo oggetto di riparto con il decreto n. 4113 (al netto di quanto destinato alle indennità del personale EP) corrisponde al limite di cui all’art. 23, co. 2, del d.lgs. 75/2017, fatte salve eventuali integrazioni del Fondo disposte nel 2016 mediante fondi di bilancio delle Istituzioni.
Inoltre l’avvio della contrattazione d’istituto deve tenere conto della durata dell’iter di approvazione del contratto, considerato che l’accordo deve essere trasmesso, corredato dalla relazione illustrativa e tecnico finanziaria, ai Revisori dei conti per l’acquisizione del relativo parere sulla legittimità e la compatibilità dei costi, secondo quanto previsto dall’art.40 bis del d.lgs. 165/2001.